14 Ago VIAGGIO IN CAMPANIA – GIUGNO 2021 – GOLFO DI POZZUOLI E ISOLA DI PROCIDA
Benvenuti in Valpadana! Ops Benvenuti al Sud ! ……il nostro primo giorno sul Golfo di Pozzuoli ha i colori di un paesaggio lunare!
Tutta colpa di Godzilla, la maxi-nube di sabbia del Sahara e un caldo tropicale, che hanno reso il colore del cielo un tutt’uno con il mare.
Anche le correnti marine hanno subito un intorbidamento dell’acqua, negandoci purtroppo la visita e soprattutto la vista al Parco archeologico sommerso di Baia.
Viene comunque ripagato dalla piacevole crociera, con una visione più completa della costa e dei Campi Flegrei o detti anche “Campi Ardenti”.
È il nome che gli antichi diedero alla zona che oggi ingloba i comuni di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, e che si trova a pochi chilometri da Napoli.
In queste terre la natura ha dato il meglio di sé, affiancando le bellezze del mare al fascino inquietante dei vulcani e del fenomeno del bradisismo.
Un primo fuori programma non poteva mancare, quello della visita alla Casina Vanvitelliana, una piccola villetta che sorge nel bel mezzo del lago Fusaro a Bacoli. La costruzione della Casina fu iniziata da Luigi Vanvitelli e finita dal figlio Carlo, ed è un bell’esempio dell’architettura settecentesca.
La serata si conclude nel nostro Hotel con una vista spettacolare sul golfo di Pozzuoli, accompagnata da feste di matrimonio, anniversari ed una luce speciale, quella della Luna Fragola!
Mito, storia, natura e paesaggio, sono i 4 elementi della seconda giornata nei Campi Flegrei
Le testimonianze di un passato memorabile, con parchi archeologici a cielo aperto, sotterranei e sommersi. Le forze possenti e inquiete del territorio vulcanico. E, ovunque, scorci di panorama dallo strabiliante splendore.
Iniziamo la giornata con la visita al Castello Aragonese. La costruzione, iniziata nel 1495, merita davvero una tappa.
Il Castello Aragonese fu costruito in un luogo strategicamente fondamentale per la tutela dell’intero golfo di Pozzuoli. Eretto sulla parte alta della depressione creata dai vulcani noti come “Fondi di Baia”, il Castello è stato per anni una fortezza assolutamente inespugnabile.
Oggi ospita il Museo archeologico dei Campi Flegrei con i reperti provenienti da Cuma, Baia e dagli scavi al Rione Terra di Pozzuoli. Dalle terrazze della fortezza è, inoltre, possibile ammirare lo scenario suggestivo del Golfo da un’altra formidabile prospettiva.
Proseguiamo le visite e iniziamo a percorre in bus la strada panoramica che ci porta a Monte Procida dove alla sua sommità, la bellissima vista abbraccia il Golfo di Pozzuoli, il Vesuvio e le isole di Capri, Ischia e Procida.
Dopo un pranzo gustoso a base di pesce ???? proseguiamo per Cuma.
Il Parco archeologico di Cuma, aggrappato sul promontorio del litorale flegreo, racchiude il racconto delle origini perché fu il primo insediamento dei coloni greci sulla terra ferma.
Qui, si trova l’Antro della Sibilla, una galleria di epoca greco-romana scavata nel tufo.
Terminiamo la calda giornata di visite al Parco archeologico delle Terme di Baia, è un sito molto esteso che digrada verso il mare. Racchiude i resti di terme e residenze patrizie e imperiali.
Un gioiello architettonico è la grande sala termale denominata Tempio di Mercurio, la cui copertura a cupola anticipa di un secolo quella del Pantheon a Roma.
Ma la vera star del parco archeologico di Baia è sicuramente l’albero di fico che cresce al contrario. È proprio il caso di dire: Fico! (capovolto)
L’albero curioso cresce a testa in giù con radici sulla volta di un locale termale che si trova accanto al Tempio di Mercurio.
Si tratta di un fico che spontaneamente cresce all’incontrario e sfida tutte le forze della natura resistendo anche a grandi periodi di siccità. Probabilmente è stato il vento a trasportare semi di fico che si sono introdotti nelle fessure o crepe della volta consentendo così alla pianta di crescere.
Se Procida è stata nominata Capitale della cultura 2022 un motivo c’è, anzi almeno 6!
Oggi il nostro gruppo è in visita a questa bellissima isola, nel terzo giorno di visite nel Golfo di Pozzuoli.
Un piccolo meraviglioso gioiello mediterraneo, una delle due isole del golfo di Napoli che primeggiano tra le isole Flegree; un arcobaleno di colori racchiusi nella foto cartolina sulla Corricella.
1. È la meta perfetta per un weekend
Grande poco più di 4 chilometri quadrati, questa isoletta è una vera e propria chicca che si visita facilmente anche solo nello spazio di un weekend, non richiede grandissimi spostamenti
3. Ha un porto organizzatissimo dai mille colori
È la prima cosa che vedi arrivando, quella che da subito ti toglie il fiato. Il porto di Marina Grande si affaccia sul mare con le sue tante casette multicolore, un arcobaleno dominato dalla struttura storica del Palazzo Montefusco, ma anche dalla brulicante vita del posto: taxi, microtaxi, autobus, bar, locali, ristoranti e turisti che vanno avanti e indietro in Via Roma – alias la via dello shopping ricchissima di boutique e botteghe di artigianato. I meravigliosi edifici storici e religiosi si fondono perfettamente con i negozi fashion in un panorama portuale unico nel suo genere.
4. Ha un borgo sospeso nel tempo che sembra uscito da una fiaba
Il centro storico di Procida è Terra Murata. Si trova proprio al centro dell’isola, sta a quasi 90 metri sul livello del mare ed è un borgo fermo nel tempo le cui mura risalgono al ‘500. Costruito nel Medioevo come protezione dagli attacchi via mare, è fatto di case una vicina all’altra, di viuzze tentacolari e di piccoli varchi, offre una visione mozzafiato su tutto il Golfo di Napoli con le sue isole e si può raggiungere a piedi. Imprescindibile una visita al maestoso Palazzo D’Avalos, che domina Terra Murata: l’ex carcere borbonico è una storia nella storia dell’isola, e ha mille storie da raccontare. Da ex palazzo reale divenne prima scuola militare e poi prigione, in funzione fino al 1988.
5. È stata lo sfondo de Il Postino, capolavoro con Massimo Troisi
Il Postino è il capolavoro del cinema italiano che ci ha regalato un’interpretazione bellissima di Massimo Troisi sullo sfondo delle bellezze di Procida. A partire da Marina Corricella, il borgo marinaro più antico di Procida ormai pedonale, impreziosito dalle colorate case dei pescatori e dai balconi coperti da archi di origine araba, fino alla spiaggia ribettezzata spiaggia del Postino, proprio a seguito delle riprese del film.
6. È circondata da un’area protetta che salvaguarda un incredibile ambiente marino
Cultura è anche saper difendere l’ambiente che ci circonda e Procida sa bene cosa voglia dire. Il Regno di Nettuno è l’Area Marina Protetta istituita nel 2007 che circonda l’isola, ma anche Ischia e Vivara. Mentre l’ambiente marino prolifera al riparo da ogni danno e pericolo. Vivara è la punta di diamante di Procida: un’isoletta che è una riserva naturale e un’oasi protetta collegata a Procida da un ponte.
Non poteva mancare un’altra sorpresa in riservo per i nostri amici. Il rientro da Procida su Napoli ed il giro panoramico del capoluogo partenopeo dalla collina di Posillipo.
Direi una bellissima conclusione di questa assolata e colorata giornata.
????Ultimo giorno per il nostro gruppo nei Campi Flegrei, terminato con la visita della città di Pozzuoli, partendo dall’Anfiteatro Flavio Neroniano, il terzo per grandezza nell’Italia romana!!????
???? “Sangue gocciolante sulla sabbia, applausi e braccia alzate in trionfo”, tutte immagini che, per secoli, hanno caratterizzato quest’imponente anfiteatro, costruito dalla colonia imperiale di Puteoli sotto il regno di Vespasiano (69-79 d. C.) e destinato ai combattimenti dei gladiatori, alle cacce ed alle esecuzioni capitali.
È notevole per l’ arena ben conservata e per i sotterranei con un sofisticato complesso di spogliatoi, celle per gli animali feroci e resti dei meccanismi delle botole e degli ascensori.
〰️Proseguiamo la nostra visita al centro più antico di Pozzuoli, il Rione Terra.
Un quartiere dove i capitoli della lunga storia di Pozzuoli si sono sovrapposti in modo unico, un po’ come pagine di un libro.
Arroccato su un altura a picco sul mare, il Rione Terra è stato il primo insediamento da cui è nata l’antica città greca di Puteoli. Fino all’ evacuazione avvenuta nel 1970, questo polo cittadino è rimasto sempre vivo ed ha visto numerose trasformazioni dovute all’ inglobamento degli edifici e dei templi della città antica entro palazzi e strutture delle epoche successive.
Oggi il Rione Terra costituisce un imponente e suggestiva testimonianza del passato che nell’ originalissima architettura fonde millenni di storia.
????Terminiamo le visite a Pozzuoli con il Macellum.
Conosciuto anche col nome di Tempio di Serapide, in seguito alla scoperta di una statua di questa divinità egizia, l’edificio fu un mercato monumentale della città di Puteoli, riccamente ornate con statue e marmi colorati. Costruito nei pressi del mare agli inizi del secondo secolo d. C., ebbe due piani ed estese file di negozi affacciati sul cortile porticato. Al centro dello spiazzo è una tholos, cioè un podio circolare un tempo coperto da un tetto conico sostenuto, un tempo, da sedici colonne in marmo africano.
Un sacello absidato era sull’asse principale e le superstiti tre grandi colonne del suo portico, forate dai molluschi ???? marini, mostrano che durante il Medioevo, il bradisismo trascinò il monumento sotto il livello marino.
Come dico sempre i fuochi d’artificio ???? si sparano sempre alla fine, ed abbiamo preparato per i nostri amici un pranzo a base di pesce ???? molto gustoso, in una trattoria nel centro di Pozzuoli.
Ma le sorprese non sono finite, le condizioni meteo marine ci permettono di visitare il Parco Archeologico sommerso di Baia!
Ed attraverso gli oblò di una barca ???? con la chiglia trasparente, ammiriamo le bellezze dell’Atlantide Romana.
????Direi una bellissima conclusione di questi 4 meravigliosi giorni trascorsi nella Campania Felix